1)  La disciplina introdotta dall’art. 3 della L. n. 136/’10 í¨ stato oggetto di chiarimenti e modificazioni a seguito del decreto legge n. 187/’10 e della relativa legge di conversione n. 217/’10. Altresí, sulla materia sono state fornite indicazioni operative da parte dell’Autorità  di vigilanza sui cc.pp. con due determinazioni (n. 8 e n. 10 del 2010).
L’ANCE ha ritenuto opportuno, con il documento allegato, procedere ad un inquadramento generale della materia, riepilogando le soluzioni ai problemi di carattere operativo ed interpretativo. Si allegano, altresí, gli schemi di clausole da inserire nei contratti per l’attuazione degli obblighi di tracciabilití .
2)     La Commissione Tributaria Provinciale di Genova, con sentenza n. 243/10 (allegata), in conformità  all’orientamento espresso dall’ANCE ed in linea con quanto affermato dalla Corte di Cassazione, ha fornito alcuni importanti chiarimenti in ordine alla corretta imputazione fiscale delle c.d. “riserve”, ossia le richieste dell’appaltatore di un maggiore compenso connesso all’esecuzione di lavori pluriennali. Tali richieste, secondo la suddetta pronuncia, assumono rilevanza reddituale, e quindi partecipano alla determinazione del reddito imponibile IRPEF/IRES, solo se la loro spettanza è automaticamente riconosciuta per effetto di norme di legge o di specifiche clausole contrattuali. Diversamente, tutte le richieste di maggiori compensi che non dipendano direttamente dalla legge o da accordi contrattuali sono irrilevanti fiscalmente, e conseguentemente escluse dalla tassazione, fintantochè non diventino certe nell’esistenza e determinabili in modo obiettivo. Per maggiori delucidazioni si allega una nota (allegata)