“A major factor contributing to the longetivity 
of buildings that have survived  from the past
is their fusion of nature and art.”
“Un fattore importante che contribuisce
alla longevità degli edifici che sono sopravvissuti dal passato è la loro fusione tra natura e arte.”
“Green Architecture” – James Wines

James Wines è una  figura di rilevanza internazionale nel campo della progettazione architettonica.

Fondatore nel 1970 dello studio SITE con sede a New York, è stato preside della Environmental Design and Parsons School of Design, professore di architettura presso la Penn State University. Ha lavorato allo sviluppo di programmi professionali per laureati in architettura ed è autore di numerosi saggi per libri e riviste specializzate in Usa, in Europa ed in Asia.

Ha pubblicato nel 1987 De-Architecture, una summa della ricerca compiuta e del suo percorso attraverso lo specifico dell’arte. Sono state realizzate svariate monografie e cataloghi contenenti le sue opere, oltre 150 progetti architettonici, paesaggistici e d’interni. Vincitore di moltissimi premi d’arte e design.

Nel 2000 ha pubblicato il libro GREEN ARCHITECTURE, una sorta di bibbia ecologica attraverso cui imparare a “leggere” la natura. In Italia  Edilstampa ha pubblicato un volume sullo studio SITE a cura di Mario Pisani.

Nel 1998 James Wines con lo Studio Site ha realizzato un lavoro in Italia: il progetto del Padiglione della Fondazione Pietro Rossini.

 

Museo d’Arte Moderna a Francoforte, Germania 1983

 

Edificio per la Best Company a Houston, USA 1974

 

Installazione per l’Esposizione mondiale di Vancouver, Canada 1986

 

Con questa terza edizione del “Premio Architettura ANCE Catania” intendiamo proseguire nella direzione della ricerca della qualità in architettura. Abbiamo ampliato le sezioni del Premio orientando i nostri obiettivi oltre che alla promozione del valore dell’opera costruita, anche alla presa di coscienza della riqualificazione del centro storico della nostra città. Al riguardo sono state aggiunte due sezione, una premierà il recupero statico, igienico-sanitario di un isolato in zona sismica, l’altro è volto al recupero ed alla riconversione del tessuto storico per ri-abitare la città.

Per maggiori dettagli rinviamo alla lettura del Regolamento ed alla visione degli allegati.

Nell’ottica di coinvolgere gli studenti delle facoltà di architettura, ingegneria e delle scuole d’arte abbiamo bandito un concorso di idee per la progettazione di un’opera laddove sorgeva il Chiosco Cinese all’interno del Giardino Bellini di Catania.

Di seguito trovate il manifesto e le modalità di partecipazione.

Scaduta il 5 luglio la data di presentazioni dei progetti.

 

Altre edizioni

Premio Architettura ANCE Catania 2010

Lo abbiamo rifatto e lo rifaremo ancora.

La seconda edizione del Premio di Architettura ANCE Catania è stata dedicata al Restauro. Rileggere l’architettura del passato recuperandola e trasformando antichi spazi in nuove funzionalità, anche utilizzando tecniche e materiali di oggi.

Tutti i progetti delle opere presentate sono raccolte nel consueto catalogo.

 

 

La sezione  RESTAURO ARCHITETTONICO DI UN EDIFICIO O STRUTTURA PRIVATA è stata vinta dal progettista trapanese Vito Corte per la realizzazione della residenza turistico-alberghiera La Gancia ricavata dalla foresteria di un antico palazzo.  Committente: Società “La Gancia” s.r.l. di Trapani. Impresa costruttrice: EDILCASA di Candela Salvatore – Erice (TP).

Motivazione

La giuria ha apprezzato la capacità del progettista nel dialogare con la storia recuperandola in chiave moderna. In particolare ha apprezzato le modalità con le quali sono state ricontestualizzate le maioliche colorate della tradizione siciliana.

L’intervento, ricostruendo l’angolo della piazza del mercato del pesce, ha ridato dignità urbana a un brano significativo della città di Trapani. Attraverso questa opera il progettista ha mostrato ancora una volta di essere tra i pù dotati allievi della scuola di Pasquale Culotta.

Un riconoscimento all’impresa che ha ben interpretato le indicazioni del progettista-direttore dei lavori.

Un plauso particolare la giuria ritiene di dover tributare alla committenza, la società “La Gancia”, che, pur essendo un’azienda privata, ha avuto il coraggio e la forza di condividere il progetto.

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La sezione RESTAURO ARCHITETTONICO DI UN EDIFICIO O STRUTTURA PUBBLICA è stata vinta dallo studio Architrend (arch. Manganello e ing. Stancanelli) per il restauro della Chiesa di Santa Maria La Nova a Scicli. Committente: Dipartimento della protezione civile di Ragusa. Impresa costruttrice: CO.REA.L. Società cooperativa a.r.l. con sede in Bompensiere (CL).

Motivazione

Il progetto rivela una profonda esperienza sul tema del rapporto tra antico e nuovo, manifestata attraverso la capacità di rivisitare l’architettura del passato nella configurazione degli spazi.

Da un lato un attento recupero dell’esistente e dall’altro l’inserimento di nuove strutture che suggeriscono una rilettura della complessa storia dell’edificio. La giuria ha inoltre apprezzato l’inserimento armonico della scala che si misura con l’ordine barocco della preesistenza.

Un riconoscimento all’impresa che ha ben interpretato le indicazioni del progettista-direttore dei lavori.

Un plauso particolare la giuria ritiene di dover tributare alla committenza, il Dipartimento della protezione civile di Ragusa, che ha avuto il coraggio di uscire dalle secche del restauro del “dove era e come era”.

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PREMIO AD UNA PERSONALITÀ DI SPICCO DELLA SCENA ARCHITETTONICA MONDIALE

Il Premio riservato ad un nome di spicco dell’architettura mondiale è stato consegnato all’architetto francese Odile Decq, autrice di un’architettura funzionale e versatile, fatta di spazi fluidi, dinamici e sequenziali in cui il movimento è la chiave per trovare un equilibrio, dove è in totale armonia con il paesaggio.

Motivazione

Tra le poche donne architetto che sono riuscite a farsi largo in un mondo fortemente maschilista, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1996, Cavaliere della Legion D’Onore dal 2003, è autrice di un’architettura, insieme, funzionale e versatile, fatta di spazi fluidi, dinamici, che mutano e rinnovano, costantemente, il tradizionale rapporto tra esterno e interno, tra architettura e contesto, tra storia e contemporaneità.

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Premio Architettura ANCE Catania 2009

Questo non è un premio

“Il Premio di Architettura  Ance Catania vuole essere soprattutto un premio al valore creativo a condizione che sia rispettata la legalità e l’etica dell’intero processo costruttivo.

Il premio non vuole essere una celebrazione tout court, ma una attenzione verso coloro che nell’attività di ogni giorno profondono esperienza, conoscenza, studio e passione”

Andrea Vecchio
Presidente Ance Catania

 

PREMIAZIONE

PREMIO AD UN GIOVANE PROGETTISTA SICILIANO

Per la sezione riservata ai Giovani Progettisti siciliani, ha vinto l’architetto nisseno Davide Cammarata con il suo Progetto di ristrutturazione di casa unifamiliare a Caltanissetta. Il progetto è un esempio di come si possa recuperare e trasformare un edificio esistente e privo di ogni caratteristica  qualità e progettualità.

Una delle caratteristiche, ad esempio è il tetto originario che inscatolato, potrebbe, qualora lo si volesse, ospitare qualsiasi forma di sistema energetico alternativo scomparendo alla vista.

MOTIVAZIONE

CASA UNIFAMILIARE A CALTANISSETTA
Il progetto è un esempio di come si possa recuperare e trasformare un manufatto ordinario, privo di qualità.

I materiali utilizzati sono tradizionali: intonaco bianco, pietra lavica, legno. La casa si protegge dal caldo di ponente con un volume pieno, svuotato soltanto in corrispondenza dei nuovi accessi ai due piani dell’abitazione inquadrati da un unico taglio sulla facciata pura e bianca. Il tetto originario è stato inscatolato; potrebbe, qualora lo si volesse, ospitare qualsiasi forma di sistema energetico alternativo scomparendo alla vista.

Molto corretto in scala e forma, l’intervento si distingue per l’immediata schiettezza, espressa dall’uso di geometrie e mezzi semplificati. Felice integrazione in un contesto difficile nel quale si inserisce con discrezione pur ponendosi come chiaro segnale contemporaneo. È auspicabile che un simile intervento possa innescare un processo virtuoso di rigenerazione edilizia. Di fatto per il modo e le dimensioni si può ritenerlo come un intervento terapeutico di agopuntura urbana.

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PREMIO “ing. Emanuele Rimini” INTERVENTO DI NUOVA COSTRUZIONE

La seconda sezione, dedicata alla memoria dell’ing. Emanuele Rimini che è stato presidente dell’ANCE Catania tra il 1991 ed il 1996, ha premiato i tre soggetti coinvolti nella costruzione della sede degli uffici comunali di Castelvetrano. Questo edificio, infatti, è il primo esempio in Italia sorto su terreni confiscati alla mafia. Per il Comune ovvero il committente premiato il sindaco Giovanni Pompeo, era anche presente l’ing. Capo Giuseppe Taddeo, per il progetto l’associazione di studi composta da Orazio La Monaca (capogruppo), Santo Giunta, Leonardo Tilotta & Simone Titone; l’impresa edile, Ingegneria e costruzioni Srl di Messina.

MOTIVAZIONE

SEDE DEGLI UFFICI COMUNALI DI CASTELVETRANO
L’edificio è stato realizzato in un terreno confiscato alla mafia situato nella zona nord occidentale della città, in un contesto urbano già strutturato ma privo di qualunque tipo di attività sociale. Si tratta di un organismo che si articola secondo un impianto planimetrico a ferro di cavallo.

Mentre il piano inferiore della costruzione organizza e definisce un’area abbastanza ampia, dal medesimo basamento emerge un volume netto e pulito riconducibile a un parallelepipedo. Perfettamente integrato nel luogo grazie alla sua stereometria essenziale ed a una sapiente articolazione planimetrica, il volume ha il pregio di creare un interessante rapporto tra costruito e spazi pubblici: un rapporto sereno, che non cede ad alcuna deriva consolatoria o ad ammiccamenti populisti.

Creare spazi misurati che favoriscano la vita collettiva di una comunità che si oppone civilmente a un sistema degradato è stato il lodevole obiettivo del progetto, perseguito tramite il rispetto dei caratteri urbani, il valore degli spazi e la loro successione gerarchica, l’efficace articolazione fra le parti.

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PREMIO PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA ARCHITETTONICA IN SICILIA

All’architetto Italo Rota che tanto ha lavorato in Sicilia è stato assegnato il Premio per lo sviluppo della cultura architettonica. L’architetto Italo Rota ha intrattenuto gli ospiti presenti soffermandosi su alcuni aspetti attuali dell’architettura mondiale parlando di realtà emergenti che dice conoscere bene, come l’India, sulla responsabilità e attenzione per le città che dovrebbe coinvolgere tutti, e sulla propria esperienza di progettista in Sicilia dove, ha detto, “per lavorare occorre diventare siciliani, pensare, sentire e vedere come i siciliani”.

MOTIVAZIONE

Italo Rota è stato coautore, con la Gae Aulenti, della Gare d’Orsay a Parigi. Sono seguiti rilevanti allestimenti museali tra i quali quelli al Louvre, progetti urbani a Nantes e per il casinò di Lugano.

Una conferma del suo talento sono anche le mediateche che ha realizzato ad Anzola e poi a San Sisto: due tra le cose migliori costruite in Italia negli ultimi anni. In entrambi i casi gli spazi sono accattivanti, con un effetto che si potrebbe definire domestico: lontani dalle biblioteche intimidenti del passato scandite da anonime sale di lettura caratterizzate da file di tavoli disposte secondo un perfetto ordine geometrico.Nella strategia domestica di Rota un ruolo particolare spetta alla sensualità garantita, oltre che dal fluire delle forme, dalle trasparenze e dai colori: in tutte le gamme, dagli acidi ai caramellosi, rosa shocking compreso. Concretizzano un habitat surreale che va oltre il moderno e supera il post-moderno. In Sicilia Rota ha letteralmente scolpito il lungomare di Palermo.

Con birilli, portali modellati da forme arrotondate e vivacemente colorate e panchine dai toni brillanti. Il parco è stato immediatamente adottato dai palermitani perché ha saputo toccare le corde emotive del suo pubblico, fatto soprattutto di bambini che restano estasiati davanti a forme-totem in bilico tra il sogno e la magia. La biblioteca, sempre realizzata a Palermo, ha infine mostrato che è possibile oggi intervenire su preesistenze di grande valore storico, con una formatività barocca, rispettosa del contesto ma non frustrata da inibizioni formali.

 

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